RITRATTI di Monica Biancardi
Il percorso espositivo dell’artista Monica Biancardi prevede circa 40 ritratti fotografici di volti popolari e personalità del mondo della cultura in bianco/nero, illuminati con un neon blu e, sotto ciascuno, un’etichetta che indica il nome e il mestiere. Così si presenta al visitatore l’insolita carrellata di personaggi, accomunati dall’installazione luminosa e dalla particolare inquadratura che la fotografa ha richiesto a ognuno che mostra, oltre al volto, le mani all’obiettivo.
Secondo Monica Biancardi, insieme al viso, le mani sono infatti la parte più rappresentativa di una persona, costituendo un indizio per risalire a stato sociale e personale. Le foto mostrano la varietà di risposte ricevute, di espressioni, di atteggiamenti dei soggetti in posa; e, quasi sorprendentemente, l’assenza di una gestualità marcata. Ne consegue, nel corso dell’attuazione del progetto, una trasformazione dei “mezzi busti in icone, ciascuno esprimendolo con le mani, diventa protettore del proprio mestiere.”
Iniziato vent’anni fa, il progetto RITRATTI è stato esposto in numerose mostre personali in Italia e all’estero: Galleria CompactArt, Barcelona; Galleria RiccardoArtiVisive, Napoli; Galleria Lattuada Studio, Milano; Galleria AdoraCalvo, Salamanca e Madrid. Inoltre, è stato invitato in varie mostre collettive: Le Opere e i Giorni e Da Dada a Dada a cura di ABO; Bac al Centro de Cultura Contemporánea de Barcelona; O’ Vero, Museo Madre, Napoli. Nel 2005 ha vinto il Premio Serrone per la giovane arte in Italia, nel 2013 il Premio Napoli e nel 2015 il Premio Dolomiti Contemporanee.
Nel corso del tempo il progetto di Monica Biancardi si è evoluto, sviluppando per la sede del Museo di Roma in Trastevere una parte installativa, un video e una sezione cartacea.
Partendo dal volto, la parte del corpo che più ci rappresenta, e dalle mani, attraverso le quali si rivela la personalità e lo stato sociale di ciascuno, l’artista ha posto a persone differenti per etnia, professione e categoria sociale, la domanda “come mostra le mani guardandomi?”, presupponendo una risposta uniforme.
In realtà, il quesito ha sollevato palese imbarazzo anche nei soggetti più inaspettati che, nei pochi scatti loro riservati, hanno reagito porgendo le mani in modo semplice ma personale, dando vita a espressioni, verità e atteggiamenti diversi che hanno rivelato la propria scelta di vita e il proprio mestiere. A questo punto, l’artista ha sentito il bisogno di trasformare quei mezzi busti in icone, attuando per le persone ritratte il sottile gioco d’identificazione con quel “saper fare” appassionato in cui ciascuno racchiude il senso della propria vita.
Monica Biancardi: Napoli 1972, si laurea in scenografia con una tesi sperimentale sulla fotografia di teatro. Inizia a lavorare per importanti registi (svolgendo parallelamente l’attività di docente) realizzando al tempo stesso personali ricerche.
La prima Credere, vent’anni di sguardi bianco/nero al sud Italia, è in parte acquistata assieme ad altri diversi lavori dalla Bibliothèque Nationale de France e, nel 2014, invitata nel programma ufficiale del Mois de la Photo di Parigi. Prima mostra pubblica è Ritratti, inaugurata a Napoli nel 2003 per poi proseguire in giro per l’Europa vincendo vari premi, tanto che Achille Bonito Oliva la invita a progettare un’intera cella all’interno della Certosa di Padula, durante la rassegna “Le Opere e i giorni”. “Dolore”, parte del progetto artistico Aldilà, è acquisito dalla nuova Metropolitana di Napoli e installato nella fermata Lala.
Nel 2006 espone a Castel Sant’Elmo di Napoli Mutamenti, dedica al padre (cat. Electa).
Sensibile al tema dell’integrazione culturale, per l’Al Quds University di Gerusalemme, Monica espone il lavoro svolto per anni in Palestina (cat. Al Quds University) e poi in forma multimediale al MAV di Ercolano Tra le immagini.
Nel 2009 realizza, su invito della Soprintendenza di Napoli, una grande mostra dal titolo Orientamenti al Museo di Capodimonte di Napoli (cat. Shin Art). Nell’ottobre 2012 il MART la invita a esporre il progetto Habitus. Nel 2015 vince il Premio DolomitiArteContemporanee.
Nel 2017 pubblica per la casa editrice Damiani RiMembra, progetto durato più di sette anni a cui collabora il poeta Gabriele Frasca. Il lavoro è esposto al Museo Nitsch di Napoli, all’I.I.C. a Parigi durante Paris-Photo e al museo di Santa Maria della Scala a Siena.
In occasione della mostra presso il Museo di Roma in Trastevere uscirà il volume di RITRATTI, per la casa editrice Contrasto, Roma. Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno di Soluzioni Arte, Roma. La mostra e il libro sono dedicati ad Annamaria Palermo, grande sinologa italiana.
Informazioni
Dal 26 gennaio all' 8 aprile 2018
Da martedì a domenica ore 10.00-20.00
Chiuso lunedì
La biglietteria chiude un'ora prima
N.B. per eventuali aperture e/o chiusure straordinarie consultare la pagina dedicata agli Avvisi
Fino al 18 febbraio
Tariffe non residenti:
Intero: € 9,50
Ridotto: € 8,50
Tariffe residenti:
Intero: € 8,50
Ridotto: € 7,50
gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Dal 19 febbraio
Tariffe non residenti:
Intero: € 6,00
Ridotto: € 5,00
Tariffe residenti:
Intero: € 5,00
Ridotto: € 4,00
gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
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