Museo di Roma in Trastevere, esposte le Vedute Romane di Gino Severini

Nella sala antistante le gallerie del primo piano del Museo, dedicate attualmente alla collezione permanente, è stata allestita una vetrina con tre piccole vedute di Roma di Gino Severini, realizzate nei primi anni del ‘900, che ben si accordano per cronologia e tematica  con gli acquerelli della Roma pittoresca di  Roesler Franz.

Le vedute sono corredate da notizie storico critiche sulla produzione artistica dell’artista e da cenni biografici.

Le opere fanno parte di una serie costituita da tre vedute di Roma “Trinità dei Monti”,  "Scorcio dei Borghi" e "Paesaggio a Villa Pamphilj",  realizzate da Gino Severini nel 1902-1903 agli esordi della sua attività artistica, nel momento in cui egli, giunto a Roma appena ventenne, entrò in contatto con Umberto Boccioni, frequentando insieme con quest'ultimo lo studio di Giacomo Balla e sperimentando la tecnica divisionista da questi acquisita, nonostante nella stagione giovanile dell'artista, cui appartiene la piccola serie del Museo di Roma in Trastevere, si siano di volta in volta avvertiti echi impressionisti (Barracelli, 1961) o ancora derivati dalla pittura “di macchia” (Pacini, 1970). Nel "corpus" di schizzi, disegni, oli, pastelli che caratterizzano la produzione pittorica di Severini in questa fase, si possono  collegare i dipinti in esposizione.

L'artista stesso afferma di essere stato attratto dai soggetti urbani fin dal suo arrivo nella capitale: "D'estate andavo al mattino presto al Pincio, oppure, la sera, mi mettevo a disegnare sotto un lampione; facevo delle prospettive di alberi, lampioni e case, con tutte quelle luci e ombre bizzarre causate dalla notte" (Vitali, 1965).

Trinità dei Monti
La veduta rappresenta sullo sfondo a sinistra parte del palazzetto posto all'inizio di via Gregoriana, in secondo piano sempre sullo stesso lato l'obelisco Sallustiano e, sulla destra, la sommità della scalinata di piazza di Spagna con lo slargo semicircolare posto di fronte alla chiesa di Trinità dei Monti.

Scorcio dei Borghi
Veduta prospettica di una delle vie del Rione XIV, Borgo, di raccordo fra le due strade parallele note come "Borgo Vecchio" e "Borgo Nuovo". Sullo sfondo si individua un tratto del passaggio su arcate conosciuto con il nome di "Passetto": la porzione di corridoio è sostenuta da un arco che inquadra lo sviluppo in profondità della strada sottostante o del suo proseguimento al di là del fornice.

Paesaggio a  Villa Pamphilj
La veduta si sviluppa secondo uno schema orizzontale. Sullo sfondo a destra è delineata sommariamente la sagoma della cupola di S. Pietro. In secondo piano, dietro una balaustra si staglia una distesa erbosa caratterizzata dalla presenza di alti cespugli.