Le luminarie

Franz Theodor Aerni, La girandola a Castel Sant'Angelo, 1874-80, particolare

Fin dalla metà del Cinquecento i fuochi d’artificio, entrati nella tradizione festiva popolare italiana dal XIV secolo, assumono il carattere di evento finale di cerimonie ufficiali quali tornei, cavalcate per illustri ospiti, vittorie militari, incoronazioni del principe, canonizzazioni.
La sera della vigilia della festa del Santo, la basilica di San Pietro viene ricoperta da lanterne e fiaccole disposte in modo da esaltarne la bellezza e le forme.
E’ una visione che, in un mondo dove il buio della notte non è stato ancora annullato da una potente illuminazione pubblica (solo nel 1856 la città viene dotata dell’impianto a gas), nessun romano e nessuno degli innumerevoli stranieri presenti nella città vuole perdersi.
Contrappunto laico alla suggestiva luminaria di San Pietro è la girandola di Castel Sant’Angelo.
La prima girandola fu probabilmente eseguita già nel 1481 per l’anniversario della salita al soglio pontificio di Sisto IV.
Ne seguirono per l’incoronazione dei papi, per i loro compleanni, per le venute dei principi e in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo.
Nel 1851 la girandola viene trasferita sul piazzale del Pincio.