Lettere a LOTTA CONTINUA: ’77 la generazione-movimento

Immagine: 
02/12/2017
Museo di Roma in Trastevere

Nel ’77 la pagina dedicata alle lettere del quotidiano Lotta Continua, diventa un focus centrale del giornale, che intercetta in modo significativo gli eventi, le tematiche, gli stati d’animo, di quell’anno breve e sovraesposto: i rapporti fra compagni, i rapporti uomo-donna, il modo di fare politica, la ribellione ai compromessi del PCI, la rivolta alla rassegnazione, ai pensieri deludenti, alla mediocrità, ma anche la solitudine, la droga, il suicidio, sono alcuni dei temi ricorrenti nelle lettere irruente e accorate, che piovono ogni giorno nella redazione del giornale.

Le lettere che giungevano a migliaia da tutta Italia al quotidiano, rappresentano l’espressione di uno scambio impressionante di pensieri e stati d’animo in presa diretta, registrano e restituiscono l’identikit sfaccettato di una generazione,  l’elettrocardiogramma del Movimento, che cresce e si propaga in tutta Italia nell’arco di pochi mesi, generando l’idea o piuttosto l’illusione, di una trasformazione in atto, che poi non riesce a svilupparsi e crolla sotto il peso di ciò che non si compie: all’euforia subentra la rabbia e con essa la disperazione, per un fallimento avvertito come incipiente.   

Come il flash all’idrogeno di Hiroshima aveva impresso sui muri sgretolati le ombre di esseri umani dissoltisi un istante dopo, le voci del ’77 sono rimaste impigliate sulla carta ingiallita delle pagine di Lotta Continua.

Tano D’Amico, fotografo del Movimento, militante di Lotta Continua, scrive una frase misteriosa e struggente: “…non esistono più le facce del ’77…Quello che mi fa riflettere molto è perché le facce compaiano tutte quante insieme, e scompaiano tutte quante insieme.”

Affidiamo a dei giovani attori la lettura di alcune di quelle lettere, per restituire parte di quel percorso collettivo attraverso quei “messaggi nella bottiglia” arrivati sino a noi, che disegnano il profilo cangiante e sfaccettato di una generazione-movimento. Le storie, le utopie, i deliri, i sogni, di quei ventenni confusi, una generazione che ha lasciato dietro di sé un conto aperto, il senso forse di un’occasione mancata.

“Quando ci rivedremo?”
“Quando il  tumulto sarà finito e la battaglia perduta e vinta.”    (Macbeth)  

Con
Luisa Borini, Luca Carbone, Alessandro Fella, Mariasilvia Greco, Gianluca Pantosti, Valerio Puppo
Scuola di Perfezionamento del Teatro di Roma

Informazioni

Luogo
Museo di Roma in Trastevere
Orario

Sabato 2 dicembre 2017
alle ore 16.30

Tipo
Evento|Teatro

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